Questa mattina il capitano della Valsa Group Bruno Mossa de Rezende ha parlato della sua ultima gara al PalaPanini e della partita in vista con Verona.

“Quella di mercoledì è stata una serata speciale – spiega Bruno – un’altra di quelle indimenticabili vissute qui a Modena. Non mi aspettavo tutto questo, sono momenti che porterò con me per sempre. Quando sono arrivato a Modena nel 2011 non mi sarei aspettato di vivere, tredici anni dopo, un calore del genere da parte della città. Il mio arrivo a Modena? Nel 2011 arrivavo dal campionato brasiliano, venire in Italia è significato affrontare squadre con grandi campioni e questo mi ha aiutato a imparare a mantenere sempre alta la concentrazione, fondamentale per giocare ad alti livelli per tutti questi anni.

È stato importante per me uscire dal Brasile anche per misurarmi con un contesto diverso dove non ero ‘il figlio di Bernardo’ e questo mi ha cambiato la vita. Qui ho avuto tanti maestri e ognuno di loro mi ha trasmesso qualcosa per aiutarmi a diventare quello che sono ora. Una vittoria e una sconfitta che resteranno impresse nella mia memoria? Sicuramente lo Scudetto dell’8 maggio 2016, era la fine di un ciclo e chiuderlo con quella vittoria è stato meraviglioso, mentre una sconfitta molto dolorosa è stata quella con Padova nel dicembre 2017, era un momento duro per la squadra e come capitano è stato davvero difficile gestire quel momento.

Cosa farò dopo il ritiro? Questa Olimpiade probabilmente sarà l’ultima per me, pensare di stare a questo livello per altri quattro anni è difficile, ma non si può mai essere sicuri. Mi sto preparando a quello che succederà dopo il mio ritiro dalla pallavolo giocata, sto iniziando a equilibrare le mie priorità e dare più spazio anche ad altre cose nella mia vita.

Che consigli posso dare per il futuro di Modena? Io penso che sia importante trovare continuità anche se non è semplice, credo che trovare dei punti di riferimento nel lungo periodo possa fare la differenza. Nella pallavolo di oggi è difficile vincere sempre, ma anche quando non si vince bisogna stare in alto per darsi continuità e costruire risultati negli anni. Un futuro in panchina oppure da dirigente per me? Per essere un buon dirigente serve una grande capacità politica e non sono certo di averla, sicuramente mi piacerebbe ma so che qualunque cosa deciderò di fare mi preparerò al meglio per affrontarla. Io per tutta la vita ho dato la priorità alla pallavolo e so che per fare l’allenatore dovrei continuare a farlo, in questo momento non so se mi sia possibile ma è presto per pensare a un mio ruolo futuro.

Comprerò una casa a Modena? Al momento non è nei programmi, ma lascerò i miei vestiti pesanti a qualche amico che vive qui perché verrò spesso, dopo l’Olimpiade voglio godermi un po’ il Brasile e la vicinanza alla mia famiglia.

La gara in vista con Verona? Quando abbiamo giocato là sabato io non stavo bene e non ho potuto giocare, credo che nei primi due set la squadra non abbia tenuto bene l’aggressività degli avversari e la loro fisicità. Lunedì dovremo cercare di essere più intelligenti nel nostro gioco, sarà sicuramente una partita difficile ma proveremo a centrare l’accesso alla finale”.