Giovane e fresco campione d’Italia! Conosciamo meglio il nuovo allenatore Francesco Petrella!

 

“Qual è l’obiettivo principale per la prossima stagione?”

“Sicuramente la nostra ambizione è quella di essere protagonisti in campionato e coppa per provare a fare una ‘sorpresa’. È prematuro adesso dare un obiettivo definito prima di aver visto tutte le squadre”

 

“Pensi che un giocatore sotto il metro e 80 possa diventare un attaccante?

“Nella pallavolo moderna sicuramente il fattore fisico è molto importante; quindi, credo sia molto difficile”

 

“Nella pallavolo moderna quanto è importante ricevere a 4 con l’opposto?”

“È un’opzione che si sta vedendo sempre più spesso contro battitori che battono molto forte. Come per altri adattamenti di ricezione credo sia molto importante la qualità degli interpreti in uno schema, a maggior ragione con più zone di conflitto da gestire. Se si ha la possibilità di avere un opposto con quelle caratteristiche e un libero abituato a coordinare la linea di ricezione a 4, può essere una buonissima soluzione contro certi battitori”

 

“Qual è il tuo giocatore più forte del mondo oggi?”

“Difficile da dire perché per ogni ruolo ci sono aspetti importanti del gioco: paragonare ad esempio un alzatore ad un centrale o ad uno schiacciatore è complicato”

 

“Sestetto dei tuoi sogni?”

“Faccio un sestetto solo di giocatori non in attività: Vullo-Cuminetti, Bernardi-Giba, Giani-Gustavo, Sergio”

 

“Qual è il giocatore più talentuoso che tu abbia mai allenato?”

“Ho avuto la fortuna di essere in palestra con grandi campioni e grandi giocatori, non saprei sceglierne solo uno su tutti”

 

“Eri bravo a giocare a pallavolo? Che ruolo?”

“Mi divertivo a giocare e facevo il palleggiatore. Ho sempre giocato a livelli ‘bassi’ quindi meglio che abbia fatto l’allenatore”

 

“Quando hai deciso di voler diventare un allenatore?”

“Ho iniziato perché un amico che allenava mi ha chiesto di dargli una mano quando avevo 16 anni poi pian piano ho studiato e mi ha preso”

 

“Com’è allenare giocatori della tua età o più grandi?”

“Bella domanda! Da primo allenatore ancora non lo so, lo scoprirò quest’anno. Da parte mia comunque c’è tanta curiosità di conoscere giocatori che hanno una grande esperienza, come ho sempre fatto anche da assistente”

 

“Cosa vuol dire per un modenese allenare Modena Volley?”

“È un po’ come allenare una ‘nazionale’ di casa propria. È un privilegio”

 

“Quanto ti ha insegnato Lorenzetti?”

“Ad Angelo devo molto se non tutto quello che so di volley e del concetto di squadra. Se non lo avessi incontrato probabilmente non sarei qui ora”

 

“Consoci Osmany? Come sarà allenare un campione del suo calibro?”

“Conosco Osmany come giocatore avendoci giocato contro spesso. Sarà sicuramente molto interessante e sono curioso di lavorare insieme ad un campione di questo livello”

 

“Cibo preferito?”

“Tortellini in brodo, ovviamente”

 

“Musica preferita”

“Ascolto un po’ di tutto, non mi piace fermarmi su un genere in particolare”

 

“Ultimo libro letto?”

“’Dal buio all’oro di Bruno Mossa de Rezende”

 

“Squadra di calcio preferita?”

“Non sono molto tifoso di calcio, guardo le partite per vedere come giocano e come allenano grandi allenatori di quello sport”

 

“Mare o montagna?”

“Mare anche se mia moglie preferisce la montagna”

 

“Un viaggio che ti piacerebbe fare”

“Mi piacerebbe fare un giro tra Los Angeles e San Francisco”

 

“Come sarà entrare al PalaPanini da primo allenatore la prima volta in casa?”

“Sicuramente molto emozionante: è certamente un grande orgoglio e provo un forte senso di appartenenza verso un posto che ho vissuto sia dagli spalti che da vicino al campo”